Estate senz’acqua per i campi pugliesi: danni da 1,4 miliardi
L’allarme dell’Anbi: è già insufficienza idrica per i bacini del Foggiano
L’agricoltura foggiana, granaio d’Italia, quest’estate sarà senza acqua.A lanciare l’allarme,davanti al Consiglio regionale della Puglia,è stato il presidente del Consorzio per la bonifica della Capitanata, Giuseppe De Filippo:l’insufficienza idrica dovuta alla mancanza di pioggia è già tale da far prevedere l’impossibilità di avviare la stagione irrigua nei campi,che interessa il 30% del comprensorio consortile. L’impatto negativo sull’economia agricola della provincia sarà devastante:l’Anbi calcola almeno 1,4 miliardi di euro,più tutto l’in dotto,su un fatturato complessivo di circa 7 miliardi.
Anche la scorsa estate gli agricoltori foggiani erano stati duramente colpiti dalla siccità e dalla mancanza di acqua nella diga di Occhitto, che costituisce il principale bacino idrico della provincia. Nel 2024 il raccolto digrano ha subito un crollo del 50%, quello dei pomodori del 25%.La diga di Occhitto può arriva refino a 250 milionidi metricubi di capacità di acqua,ma l’estate scorsa era ferma a 34 milioni. Già allora c’era il progetto diraccordare questo bacino con la vicina diga del Liscione,in Molise,che al contrario sversa in mare ognianno 200 milioni di metri cubi d’acqua perché ne ha in abbondanza. Ma quel progetto, nonostante l’emergenza, è fermo ancora oggi. «Per il breve periodo — spiega il direttore generaledel Consorzio idrico della Capitanata, Francesco Santoro – sembra difficile potercicontare,in quanto in Molise si dovrebbero realizzare infrastrutture che al momento non hanno coperturafinanziaria. Se venisse attuato, però, questo accordo sarebbe un toccasana, perché permetterebbe didestinare ai campi del Tavoliere le eccedenze d’acqua molisane, altrimenti destinate a finire in mare».
Il Consorzio della Capitanata gestisce quattro dighe,che possono trattenere 3oo milioni di metri cubi d’acqua. In genere, sul comprensorio foggiano cadono ogni anno 3 miliardi di metri cubi di pioggia: di questi, dunque,solo il io% finisce negli invasi. Dei 300 milioni di metri cubiinvasati,poi, 6o vanno all’acquedotto pugliese, mentre gli altri 240 milioni servono ad irrigare 140.00o ettari diterreni coltivati. In prospettiva si dovrebbe procedere anche alla progettazione della diga di Palazzo d’Ascoli, nel Basso Tavoliere, per la quale ci sono 8 milioni di investimento, ma i tempi sono ancora lunghi.
«Ciò che sta accadendo nel Nord della Puglia – sostiene il direttore generale dell’Anbi,Massimo Gargano – è la concreta rappresentazione della necessità di quanto da tempo andiamo proponendo: efficientamento dell’esistente, nuove infrastrutture a partire dal Piano invasi, completamento degli schemi idrici. Serve una più decisa volontà politica per superare gli ostacoli, spesso solo burocratici,che si frappongono all’apertura di cantieri per aumentare la resilienza dei territori, evitando pesanti conseguenze economiche e sociali per il Paese».
Oltre che in Puglia, l’allarme dell’insufficienza idrica in vista della prossima stagione della semina è già scattato anche in Umbria.«Invitiamo tutti gli agricoltoria riconsiderare, laddove possibile. Oltre che in Puglia, l’allarme siccità, in vista delle semine, è scattato anche in Umbria i propri piani colturali, tenendo conto delle previsionisull’effettiva disponibilità d’acqua»,ha detto un paio disettimanefa Paolo Montioni, presidente del Consorzio della bonificazione umbra.La stagione
invernale ha visto poche precipitazioni, che sarebbero state indispensabili per riempire i bacini, e poco ci si può aspettare dallo scioglimento delle nevi.
Gli impianti irrigui del Consorzio della bonificazione umbra ricevono acqua dalla diga di Arezzo e dai fiumi Topino,Clitunno e Mentre.«Se non si può prevedere quale sarà la portata deifiumi- silegge in una nota del consorzio – si registra però che la diga sul torrente Marroggia,in località Arezzo di Spoleto, ad oggi presenta una disponibilità irrigua attorno al 48%».
L’ACQUA DEL FOGGIANO
Quattro dighe II Consorzio per la bonifica della Capitanata gestisce quattro dighe, che possono
trattenere 300 milioni di metri cubi d’acqua. la principale, quella di Occhitto , ha da sola una
capacità di 250 milioni di metri cubi. In genere cadono annualmente sul comprensorio circa tre miliardi di metri cubi di pioggia: i bacini del consorzio, quindi, riescono a invasarne soltanto il 10%. Dei 300 milioni di metri cubi, 60 vengono dati ad Acquedotto Pugliese, mentre con gli altri 240 milioni vengono serviti circa 140mila ettari di campi coltivati.